L’inchiesta sul cantante neomelodico palermitano Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli ha riportato importanti novità. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali dell’artista palermitano, arrestato lo scorso 17 ottobre insieme alla moglie Tina Rispoli con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, confermando l’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Napoli, per cui la celebre coppia è finita in manette. Dunque il cantante e la moglie rimarranno in carcere.
Secondo i giudici della quinta sezione della Cassazione “tra i due vi è totale condivisione di intenti. Si tratta di soggetti che, pur non stabilmente appartenenti a una famiglia di stampo camorristico, risultano inseriti nelle dinamiche criminali dei clan di Scampia-Secondigliano”. Inoltre “”sussiste une estrema pericolosità desunta dal perdurante e costante inserimento nei contesti illeciti”.
La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto da Gerardo Sabeone, ritenendo le motivazioni dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Napoli perfettamente valide, poiché, stando ad alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia e ad alcune intercettazioni, l’artista palermitano avrebbe favorito alcuni affari del clan Di Lauro di Scampia-Secondigliano. Per gli inquirenti, il neomelodico avrebbe investito 35mila euro in una fabbrica di sigarette di contrabbando ad Acerra, poi posta sotto sequestro, e avrebbe anche creato un marchio di abbigliamento, “Corleone”, in società proprio col boss Vincenzo Di Lauro.
La suprema Corte ha respinto le obiezioni della difesa del cantante, sottolineando come nell’ordinanza impugnata venga tracciata “la storia criminale della coppia Rispoli-Colombo” e che metta in evidenza come “Tina Rispoli è indicata da diversi collaboratori come proprietaria di un immenso patrimonio, ereditato dal marito defunto e fatto poi prosperare grazie alle ‘puntate’ sui carichi di droga e ai prestiti a usura”, mentre “Tony Colombo, cantante neomelodico di origine palermitana, è legato a Rispoli da una relazione strettissima, consacrata in matrimonio”.
Per la Cassazione, inoltre, nessuna misura cautelare a parte il carcere potrebbe essere idonea per il neomelodico perché “sussiste un estrema pericolosità desunta dal perdurante e costante inserimento di Colombo nei contesti illeciti in cui è maturata la vicenda in esame”.