Arezzo, una festa alla parrocchia di San Marco tranquilla, poi all’improvviso l’allarme: un uomo è stato colto da un infarto. L’intervento di Alessandro D., di soli 16 anni, però è stato tempestivo ed ha evitato il peggio.
“Non avevo mai preso in mano un defibrillatore vero ma era l’alternativa fra la vita e la morte: o provarci o lasciare che un padre di spegnesse tra le mie braccia“, ha raccontato al Corriere della Sera il giovane che precisa di non voler essere chiamato eroe.
“Ero seduto sul muretto del piazzale di San Marco – continua Alessandro – ed era appena finita la cena del campo scout, la gente se ne stava andando via, anche questo padre era venuto a riprendere il figlio di 11 anni. Mi è venuto spontaneo provare ad applicare le manovre che mi avevano insegnato al liceo, durante le lezioni di ginnastica“. Così, il ragazzo gli ha salvato la vita.
Alessandro non ha mai frequentato un vero e proprio corso di primo soccorso, solo alcune lezioni con i manichini durante le ore di educazione fisica. Ha agito con sangue freddo, facendosi portare il defibrillatore e leggendone le istruzioni. Ha poi salvato la vita dell’uomo effettuando le manovre del caso.