Il maestro Michelangelo Pistoletto ha commentato, contattato da LaPresse, il rogo che stamattina ha distrutto la sua opera ‘La Venere degli Stracci’, installata lo scorso 29 giugno in piazza Municipio, a Napoli: “È stata una violenza, ne ho parlato anche con mia moglie, è come un femminicidio, non è peregrina come idea perché hanno distrutto la bellezza della Venere, la femminilità che attraversa tutti i tempi per portare la vita umana“.
“Dobbiamo renderci conto che era un’opera evidentemente molto esposta – ha affermato – È un modo anche per capire come la società accetta o meno una proposta come quella fatta dalla Venere degli Stracci di rigenerare la società stessa, di assumersi tutti un impegno per superare i drammi pazzeschi che stiamo vivendo. È una specie di messa alla prova, la parte peggiore viene sempre fuori purtroppo”.
Pistoletto aggiunge: “Non sono pentito affatto di aver esposto la mia opera a Napoli. Se la società napoletana capisce cosa è accaduto in città e riconosce la necessità di fare cerchio intorno alla Venere che rappresenta la ‘venerabilità’“, ha risposto in merito alle dichiarazioni del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in merito a una nuova realizzazione dell’opera. “L’arte deve attrarre emblematicamente da una parte le persone contente, ma dall’altra basta un pazzo per dare fuoco al mondo“.
Michelangelo Pistoletto ammette che la prima reazione, quando ha saputo che la sua Venere degli Stracci, a Napoli, era stata distrutta da un incendio “è stata di un forte controllo dell’emozione, perché la ragione deve vincere, sempre“. “Ma dall’altra parte l’emozione e la ragione esistono sempre e sono una dualità che deve trovare un accordo, un bilanciamento, un’armonia“, aggiunge. Poi, ammette: “Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità“.
“La Venere degli Stracci rappresenta proprio questa dualità, due elementi contrastanti, la bellezza senza fine e il degrado continuo – spiega l’artista – due elementi contrari che sono forse uno più emozione e l’altro più ragione, non lo so, ma si incontrano per rigenerare la società, per rappresentare la rigenerazione di questi stracci, di questi detriti che stiamo creando”. E per Pistoletto “sono detriti non solo sono fisici ma intellettuali, morali, sociali, politici“.
Conclude: “E quindi la Venere rappresenta la venerabilità, c’è un concetto profondo e anche morale di incredibile portata e questa incredibile portata deve rigenerare la società stracciona“.