Da Cgil, Cisl e Uil un appello a trovare presto una soluzione definitiva alla vertenza Whirlpool: duecento lavoratori in attesa di ricollocazione da tre anni, dopo il licenziamento per la chiusura dello stabilimento di via Argine a Ponticelli. Duecento lavoratori per i quali si profila un altro Natale senza l’agognata assunzione, malgrado i proclami e le promesse dei precedenti governi.
“È il momento di chiudere in modo positivo, con l’impegno di tutti, questa vertenza simbolo di Napoli”, afferma Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Campania, intervenendo a un’assemblea dei lavoratori nell’ex sede partenopea della multinazionale statunitense. “Abbiamo chiesto al commissario straordinario del Governo della Zona economica speciale della Campania Giosy Romano un incontro per capire come poter sfruttare quella che attualmente è una delle poche possibilità che ancora abbiamo per rilanciare quest’area”, spiega Ricci, che sottolinea: “Sono giorni decisivi, ai parlamentari e alle istituzioni chiediamo equilibrio, concretezza e la giusta sensibilità politica per risolvere la questione”.
“Serve la conferma dell’incontro per fine mese al Ministero delle Imprese e del Made in Italy”, rincara la dose a margine dell’assemblea Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, che manda un messaggio al titolare del dicastero Adolfo Urso: “Ormai non c’è più tempo, è necessario lavorare per un piano industriale”.
“Vorremmo notizie della cessione del sito di via Argine che significa un passo avanti sulla ricollocazione dei lavoratori, sulla loro formazione e sulla garanzia della loro continuità occupazionale”, dichiara Gianpiero Tipaldi, segretario della Cisl Napoli, che chiede al sindaco Gaetano Manfredi e il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca di farsi “sentire in maniera autorevole per la risoluzione della vertenza”.