È giovedì sera quando Roberto Tarallo, musicista e insegnante di fotografia 43nne del Vomero, viene aggredito da un gruppo neo fascista. L’aggressione nasce dal logo antifascista che Tarallo ha sulla toppa del giubbotto. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno grazie all’aiuto delle telecamere di sorveglianza ad aggredire il musicista potrebbero essere stati quattro persone: tre napoletani e un romano. Il caso, intanto, finisce in parlamento per mano di Dario Carotenuto, deputato del Movimento Cinque Stelle che tuona: “un’aggressione di stampo fascista non può essere sottovalutata, per questo ho deciso di presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno”, poi prosegue “Le autorità devono prestare massima attenzione a episodi del genere”. Domenica prossima alle ore 11 si terrà a via Luca Giordano un sit-in per denunciare l’”Atto squadrista” di cui Roberto è stato vittima.
Ma vediamo come sono accaduti i fatti. Intorno alle 23 di giovedì 12 ottobre il fotografo si trovava in un pub vicino Castel Sant’Elmo, era lì insieme agli allievi del corso di fotografia e al suo datore di lavoro. Quando esce dal locale vede 4 ragazzi che danno l’impressione di essere degli ultras. Si incammina con un amico e ad un certo punto sui Gradini Torrione San Martino avviene l’aggressione. Un uomo blocca l’amico mentre gli altri si avventano contro di lui. Dalle finestre la gente assiste alla scena e avvertono le forze dell’ordine. I 4 gli strappano il giubbotto, obiettivo dall’inizio e scappano via. L’amico, dopo essere stato lasciato, lo assiste e lo accompagna all’ospedale Fatebenefratelli, dove viene dimesso dopo qualche ora.